La mozzarella di bufala è un formaggio fresco di pasta filata molle, denominata di bufala perché viene fatta esclusivamente con latte di bufala fresco. Il suo nome deriva dal fatto che la pasta filata ottenuta viene “mozzata”, cioè tagliata e modellata nelle sue forme caratteristiche.
La mozzarella va conservata in un siero salato e non va mai surgelata perché la sua consistenza rischia di diventare farinosa.
Spesso confondiamo la mozzarella di bufala con il fiordilatte forse perché hanno la stessa forma, ma la mozzarella presenta una leggera crosta sulla superficie, mentre il fiordilatte ha una superficie più liscia e omogenea. Gustosa, nutriente e succulenta, la mozzarella di bufala rappresenta anche il prodotto più esportato e più richiesto del nostro paese, vanto e soddisfazione del Made in Italy.
Dove nasce la mozzarella?
I primi documenti sulla mozzarella risalgono al 1400 ma non si esclude ad un’origine ancora più antica, quando i bufali vennero importati in Italia dai Longobardi nel VI secolo d.C.
Le prime tracce delle aziende bufaline figurano nei dintorni di Capua in provincia di Caserta i prodotti bufalini venivano trasportati tra Aversa e alcuni luoghi del salernitano, essendo la mozzarella un prodotto fresco e difficile da trasportare in posti più distanti.
Dalla metà del 1700 fino all’unità d’Italia, la produzione di tali prodotti nel meridione d’Italia corrispondeva ad uno dei primi esempi di industria casearia d’Europa, ed era in continua evoluzione. Dai cenni storici quindi si evince che la mozzarella di bufala, unica ed inimitabile, è un prodotto di origine Campana e può essere prodotta principalmente nelle zone Campane e limitrofe.
Perché fa bene alla salute?
Durante un convegno a Napoli, promosso dal Consorzio per la tutela del formaggio Mozzarella di Bufala, alcuni esperti hanno certificato che la mozzarella di bufala fa bene alla salute. In particolare, la digestione della mozzarella produce delle proteine che possiedono un’azione antiossidante protettiva delle cellule dell’intestino, che ne rigenera la mucosa. Questa caratteristica viene anche confermata dalla dottoressa Manuela Pastore, dietista di Humanitas.
Inoltre, rispetto ad altre mozzarelle, non contiene un’eccessiva quantità di sale e di lattosio (spesso anche inferiore ai prodotti “ad alta digeribilità”) e possiede anche una bassa quantità di sodio. La bufala campana contiene anche un alto numero di proteine di valore biologico, ma anche calcio e fosforo e vitamine come B1, B2, B6, E e niacina.
Per questo motivo, la mozzarella di bufala si trova al centro degli studi sulle scienze nutraceutiche per comprendere se è possibile applicarla nella cura dei dismetabolismi.
Alimentazione corretta
La mozzarella di bufala è uno tra i formaggi che possono essere utilizzati sia per le diete ipocaloriche che per quella iposodica (contro l’ipertensione), ma anche con moderazione in quelle contro l’ipercolesterolemia.
Tali diete devono sempre contenere, accanto alla mozzarella, anche verdure di stagione. Da questo ne segue il piatto più famoso e tradizionale: la caprese. Creare piatti di mozzarella di bufala con pomodori, melanzane o zucchine è utile per la presenza di potassio negli ortaggi, che diviene un ostacolo contro il sodio della mozzarella.